Carmina Burana all'università

Marzo musicale a Bxl, è proprio il caso di dirlo. Giovedì sera sono andata a sentire i Carmina Burana di Carl Orff in un'aula della Vrije Universiteit Brussel, ossia l'università fiamminga ove lavoro. Ovviamente, trattandosi di un'università massonica in una città massonica, la scelta non poteva ricadere che su questo repertorio, come pure sottolineato nell'introduzione da parte del vice-rettore e di un professore del locale conservatorio.

Senza cavalletto, chiedo venia.
La versione presentata era per due pianoforti, ensemble di percussioni, solisti e coro. Il coro, piuttosto imponente a vedersi ma naif e debole vocalmente, era formato da studenti del Conservatorio Reale di Bxl e del Kunsthumaniora. Ai pianoforti la giapponese Kanako Ninomiya ed il belga Nicholas Van de Velde. L'ensemble di percussioni comprendeva cinque studenti del conservatorio, molto bravi nel gestire un'orchestra di percussioni intera. I solisti erano il baritono brasiliano Bruno Resende, onestamente insascoltabile ed inguardabile per le espressioni buffe che faceva, il tenore brasiliano Raphael Freitas, passabile, ed il soprano belga Esther Kouwenhoven, dalla voce molto bella e curata anche nei pianissimo. Il tutto diretto da David De Geest, giovane direttore d'orchestra, con un gesto manierista e teatrale ma almeno chiaro e comprensibile.

Tutti interpreti molto giovani e per questo forse non ancora maturi abbastanza per una composizione simile. Il coro se l'è cavata in qualche modo con l'intonazione, ma per il resto era da mettersi le mani nei capelli! Nessuna ricerca del suono, nessuna espressività, nemmeno testuale, nessun entusiasmo. Un numero impressionante di giovani vestiti di nero per un suono appena udibile e paragonabile ai coretti di bambini delle parrocchie italiane (niente a che vedere con i cori di bambini tra Germania e Regno Unito). Potrei dire lo stesso dei pianisti, la giapponese non aveva alcuna espressività ma tecnicamente era fantastica, il belga sembrava persino annoiato dal compito. Ciononostante, merito anche della gentile compagnia che mi ha permesso di commentare nella mia lingua, la serata è stata molto piacevole. Esecuzione casalinga ma effettivamente si trattava di testi goliardici scritti da studenti con poca voglia di studiare, odio per la Chiesa (particolare sempre sottolineato alla VUB, in contrasto con l'Università Cattolica di Leuven) e passione per il bere e per altre "gioie" della vita.

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