Organ meets Jembe

Ieri sera sono andata a sentire un concerto alquanto inusuale, almeno per me: organo e musica elettronica, con l'aggiunta di djembe, una percussione africana. Protagonisti Alexander Wessetzky e Markus Schnitzer.

Il concerto si è svolto nella parrocchia di Breitenfeld, ove troneggia un imponente organo dalla storia complessa e che con l'aggiunta di un quarto manuale eco diventerà il più grande organo viennese. L'inaugurazione ufficiale è prevista per Novembre.

Il concerto prevedeva, a parte tre brani di Vierne per organo, tutta musica contemporanea, prevalentemente composizioni dei due artisti. Ho apprezzato particolarmente un assaggio di un ciclo per organo di Wessetzky dedicato a San Francesco, che prevede 14 quadri musicali, descrittivi dei versetti del Cantico delle Creature, da associare alla proiezioni di affreschi di Giotto. Nonostante il linguaggio moderno, il risultato descrittivo è stato sorprendente! Se poteva essere "facile" con Sorella Acqua, assai più complicato era rendere Sorella Morte senza cadere nella banalità delle colonne sonore da film horror. Purtroppo l'interazione organo djembe si è limitata ad una Ciaccona composta da Schnitzer, ma ben riuscita, integrando nuove armonie e ritmi con una forma musicale secolare.

Nel complesso davvero piacevole. Unici nei: l'enorme chiesa gelata come al solito, la poca partecipazione (30 persone compresi gli artisti), l'assenza di spiegazioni o introduzioni ai singoli brani al microfono (le informazioni essenziali erano contenute in un foglio dato all'ingresso). Lodevole esperimento musicale che sarebbe di raro ascolto in Italia...

mia figlia ha davvero talento!

Recentemente un amico inglese organista e violoncellista ha postata questo video su Fb. Se avete avuto esperienza d'insegnamento in campo musicale o da allievi maturi avete assistito ad incontri tra genitori di vostri colleghi più piccoli e gli insegnanti... potrete capire perfettamente. Tanto per riassumere: una classica madre, convinta di avere la versione femminile di Mozart per figlia, impone orari, metodi di studio e programma al povero insegnante di musica.

Non ho mai sopportato questo atteggiamento. Forse perché io ho iniziato tardi a studiare musica, per vera passione, con i miei che non mi hanno ostacolato ma mi hanno responsabilizzato dicendomi che prima doveva veniva la scuola e poi la musica. Se avessi iniziato prima probabilmente avrei avuto più possibilità di essere una buona musicista invece che una grande appassionata con un sudato pezzo di carta, ma la storia non si fa con i se e sicuramente affrontare il conservatorio e la musica a 6 anni invece che a 20 non me l'avrebbe fatto apprezzare appieno.

Il tipo di genitori rappresentato nel video, pur se con le migliori intenzioni, fa di tutto per far odiare la musica ai propri figli, che a loro volta verranno odiati di riflesso dai propri insegnanti. E' ovvio che non si sta parlando del giusto stimolo a studiare musica, iniziando quanto prima, che i saggi genitori sanno dare, ma di frasi del tipo - al saggio, mio figlio/a potrebbe suonare questo pezzo. C'è la cugina che studia piano in conservatorio (n.d.a. magari al II anno) che potrebbe accompagnarlo/a. Si sta già preparando. - oppure - Non crede che potrebbe studiare questo pezzo? Alla sua età l'avevo fatto anch'io. - oppure ancora - la cugina che studia con un altro insegnante dopo solo 2 anni già suonava il tal pezzo, come mai mio figlio/a suona ancora questi stupidi e noiosi pezzettini da principianti? - proponendo sempre brani mostruosamente difficili sia per la tecnica in erba dello studente sia per la poca applicazione che spesso queste mette nello studio.

Cari genitori, ascoltate bene cosa mi sento di consigliarvi dall'alto della mia inesperienza come mamma e breve curriculum come insegnante:
1. fate ascoltare molta buona musica ai vostri figli sin prima della loro nascita, cercando brani anche meno famosi ma articolati, con esempi di vari strumenti; ricordate che i bambini sono molto sensibili e se voi amate la musica è più probabile che l'amino anche loro;
2. se avete degli strumenti musicali ed ancora meglio sapete suonarli fateli vedere e sperimentare ai bambini (sotto la vostra sorveglianza), nel caso di un pianoforte non abbiate paura a smontarlo per far capire "come suona"; iniziate presto ad avvicinarli al canto ed all'educazione dell'orecchio ma anche a distinguere il "rumore" dalla musica ed a rispettare il silenzio quando uno sta suonando;
3. quando hanno sui 4 anni, mandateli ai corsi di propedeutica musicale, verso i 5-6 a pianoforte (padre di tutti gli studi musicali, pur se io l'ho detestato per anni) e poi appoggiate le loro inclinazioni (se ad uno piace il sax non obbligatelo a studiare violino!!!);
4. portateli ai concerti e fate capire che TALENTO significa PASSIONE e che nulla si ottiene senza SACRIFICIO.
5. Una volta scelto un insegnante (operazione difficile, perché ci sono anche insegnanti pessimi), NON INTERFERITE!!! Non significa fregarsene del tutto, ma fidarsi di una persona che vostro figlio/a deve vedere come una guida. Semmai fatevi consigliare su come aiutare il pargolo ad appassionarsi alla musica, ma non imponete tabelle di marcia a nessuno!
Credo che l'intera categoria vi ringrazierà sentitamente!

P.S. Piccola nota personale. Per favore, spiegate che l'organo a canne non è un pianoforte con le canne o con i pedali (non solo 3, ma solitamente 30-32). Si tratta di strumenti diversi, che presuppongono tecniche diverse e che hanno repertori differenti. Basti pensare che il pianoforte "rientra" nelle percussioni, mentre l'organo nei fiati...