La regola del trillo

Durante un viaggio a Vienna per lavoro, ho incontrato un giovane e talentuoso pianista, Gianluca Luisi, che aveva appena suonato probabilmente all'ultimo concerto nella sala della Bösendorfer, dopo che la storica fabbrica di pianoforti è stata comprata dalla giapponese Yamaha. Abbiamo iniziato a parlare di musica prima di presentarci, come al solito tra musicisti. Parlando di J.S. Bach e della prassi esecutiva, concordava sul fatto che clavicembalisti ed organisti olandesi tendono ad aggiungere trilli ed abbellimenti ovunque e che considerano una regola immodificabile iniziare i trilli sempre dalla nota superiore. Luisi notava come talvolta questa rigidità porta a veri e propri errori di armonia come ottave e quinte parallele o travisamenti dell'armonia fondamentale.

Credo che Bach sia troppo complesso per poter essere ridotto ad una serie di sterili regole. Ogni nota ha la sua importanza nel brano. Ciò che ho imparato da E. Kooiman, olandese, pur se in un breve corso, è stata proprio la seguente: l'interpretazione musicale è la perfetta combinazione di importanza melodica ed armonica di ogni suono e scelta del timbro e della velocità. Quanto di più lontano possa esserci da una sciocca regola su come eseguire i trilli!