L'Attesa in compagnia dura meno

L’organo a canne funziona benissimo nell’accompagnamento di molti altri strumenti, voce compresa, ma credo che la tromba sia uno dei pochi strumenti che permetta un vero dialogo con l’organo, senza relegarlo al ruolo di basso continuo. Inoltre, il suono a tratti festoso ed a tratti solenne della tromba si accompagna magnificamente all’atmosfera natalizia. Ecco dunque un concerto perfettamente in tema col tempo, nel tradizionale appuntamento del 26 dicembre a San Lorenzo di Abano Terme, cui ho potuto assistere grazie al mio abituale ritorno in terra natia per le feste.

foto da qui
Programma: G.F. Händel Sinfonia dal Messia (adattata all’organo) e Suite II in re maggiore dalla Watermusic (per tromba ed organo), J.S. Bach Concerto in la minore BWV 593 da Vivaldi (organo solo), G.B. Viviani  Sonata prima per trombetta sola ed organo dai Capricci armonici da chiesa e da camera op. IV, J.S. Bach Nun komm der Heiden Heiland BWV 659 (organo solo), G.F. Händel tre movimenti dalla Sonata in sol maggiore HWV 603b (tromba ed organo), infine come bis una versione per flicorno nella parte del tenore ed organo del corale nel IV movimento della cantata Wachet auf ruft uns die Stimme BWV 140 di J.S. Bach. Alla tromba (e flicorno) Diego Cal ed all’organo Francesco Finotti.

Il programma può sembrare “popolare”, con autori tradizionalmente associati ad una simile compagine, ma le scelte interpretative operate sono state tutt’altro che banali. Il tema del concerto era l’attesa, quindi più d’Avvento, o forse… da fine dei Tempi. Francesco Finotti, organista onorario ad Abano ed autore del progetto di restauro dello strumento, ha mostrato tutti i colori dell’organo in questione, dando l’idea di avere davanti un'orchestra intera più che un semplice strumento a tastiera, specialmente negli interventi solistici. Diego Cal ha abilmente spaziato dall’agilità del trombino in la alla pienezza del flicorno. La collaborazione tra i due artisti ha deliziato il pubblico, forse meno tedesco e turista del solito. Chi segue questo blog, sa quanto apprezzi F. Finotti nel repertorio più “impegnato”, trascendentale, con analisi dello spartito che rasentano gli studi teologici, ma devo ammettere di aver gradito anche questo concerto, preparato con la stessa attenzione dedicata a Liszt o Franck in altre occasioni. L’oretta di concerto è volata piacevolmente, insegnando parecchio ai musicisti presenti. Non esiste repertorio "facile" o "banale", almeno non ne ho udito in questa serata.

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