Alles Gute zum Geburtstag, Richard!

Qualche giorno fa, esattamente il 22 maggio, si è festeggiato il 200° compleanno di Richard Wagner. La tv e la radio nazionali tedesche gli hanno dedicato un'intera serie di programmi, scavando in tutti gli aspetti della sua vita e della sua produzione. Un consiglio personale, il brevissimo documentario "Wagner, Liebe, DDR", ove si scopre come la musica del grande sassone venne recepita ed eseguita durante il regime socialista nella Germania Est, nonostante la storica associazione della sua poetica con il nazionalismo.

Personalmente amo la musica strumentale di Wagner. Per i neofiti consiglio questo con la bacchetta di Karajan. Non riesco a comprendere le opere, troppo mitologiche e, ammettiamolo, lunghe per il mio spirito italico. Credo, però, che senza Wagner non avremmo avuto Puccini, la perfetta fusione tra l'umanità popolare verdiana ed il leitmotiv wagneriano. Vagando tra le varie ouverture strumentali a disposizione in rete, mi sono sempre irritata a leggere i commenti politici alle sue musiche. Perché apprezzare Wagner dev'essere legato a sentimenti nazionalistici (per non dire nazisti)? Una volta un commento mi fece sorridere, una ragazza scrisse: - Questa è l'unica musica di Wagner che non fa venir voglia ai tedeschi d'invadere nuovamente la Polonia. - Dubito fosse nelle intenzione del compositore istigare all'espansione territoriale i propri compaesani, ma non voglio entrare nella polemica. Solo godere della buona musica.

P.S. Tra qualche mese ricorderemo anche il compleanno di un coetaneo e "rivale" di Wagner, Giuseppe Verdi. Sogno un simile tributo televisivo-radiofonico ad opera della RAI, ma temo di sperare invano. Questo intendevo quando criticai il documentario su Bach ad opera di un regista-musicologo italiano: tutto il mondo c'invidia i nostri artisti ma noi lasciamo che leader politici facciano confusione tra opere liriche o s'approprino di melodie di tutt'altra ispirazione. Invece che spiegare ai tedeschi come eseguire Bach, dovremmo far comprendere loro che Pergolesi non va suonato come fosse Telemann...


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