Sul nome B.A.C.H - contrappunti con l'Arte della fuga

Titolo di un recentissimo film-documentario su J.S.Bach, che ha anche il sottotitolo: un viaggio da Eisenbach a Lubecca sulle tracce di Bach dentro una delle opere musicali più emblematiche e assolute. Regia di Francesco Leprino, con  Sandro Boccardi  ad interpretare fisicamente Bach, mentre la voce sarà di Bruno Ganz. Vi parteciperanno parecchi artisti noti, come Sonia Bergamasco, Arnoldo Foà, Stefano Bollani, Ton Koopman, Douglas Hofstadter, Quirino Principe, Alberto Basso, etc. Insomma, un miscuglio di personaggi celebri, da seri musicologi ad attori e poeti, da abili jazzisti ad idolatrati filologi. 

Il link mi è stato dato da un amico musicista. La proiezione sarà limitata a poche serate a Milano, prima di uscire in dvd. Sicuramente sarebbe interessante vederlo, ma non farò le corse per acquistare il dvd. Vi trovo alcune incongruenze. Come sarebbe a dire da Eisenach a Lubecca? Se fanno riferimento al viaggio di Bach per sentire Buxtehude ci perdiamo 3/4 di vita compositiva del grande maestro ed almeno metà di quella umana, entrambe terminate a Lipsia. Forse al qualcuno da Eisenach a Lipsia pareva un viaggio troppo corto, grazie a google maps ed ai moderni e veloci mezzi di trasporto. Se questo qualcuno amava i viaggi poteva scegliere Händel: da Halle a Londra, o uno dei tanti compositori italiani dell'epoca emigrati in Germania, Austria, Francia e persino Russia!
Fuga incompleta dall'Arte della Fuga, manoscritto (da Wikipedia)
Contrappunti con l'Arte della fuga. Un lavoro che già di per sé analizza tutte le possibili combinazioni contrappuntistiche (benché incompiuta), come si fa a contrappuntare con l'apoteosi del contrappunto? Magari qualche filologo avrà mostrato la sua conoscenza dello stile bachiano completando quell'ultima fuga tripla…

Infine, non sentivo la necessità di un ennesimo film-documentario sulla vita di J.S. Bach quando ben due film sullo stesso o sulle sue opere non sono mai giunti in Italia. Forse certe cose è meglio lasciarle in mano ai tedeschi, mentre noi italiani potremmo dedicarci a far conoscere i nostri compositori del passato, che hanno esportato in tutta Europa lo stile italiano e che hanno richiamato grandi nomi dall'estero per imparare la nostra arte.   

3 commenti:

Francesco Leprino ha detto...

Ho letto casualmente quanto scrive nel suo blog e, in quanto autore del film, la inviterei a vederlo prima di parlarne. Eisenach e Lubecca misurano una distanza geografica,non un episodio biografico.
Vedendolo sono certo che si renderà conto della necessità del mio approccio,che non ha nulla a che vedere con altre cose già esistenti. In quanto a lasciare ai tedeschi le cose tedesche mi sembra uno schema un tantino superato in un mondo, nel bene e nel male, globalizzato.
Cordialmente
Francesco Leprino

Lydia Blumentopf ha detto...

La ringrazio per l'intervento, la sua visita è stata un onore! Mi piacerebbe vedere il film, ma al cinema, non comprando il dvd a "scatola chiusa". Poi se aspetto che arrivi a Vienna... Mi dispiace che già almeno un film su Bach non sia mai giunto alla larga diffusione in Italia, è un peccato. Il fatto di lasciare ai tedeschi quello che è "tedesco" era semmai uno sprone a fare dei film sui compositori italiani, ingiustamente poco conosciuti! A parte i due sceneggiati sulla famiglia Ricordi, uno su Verdi (con la Fracci!) e forse un film su Rossini non ricordo molto, probabilmente per mia ignoranza, mentre ricordo un film in bianco e nero su Mozart con Gino Cervi nella parte del protagonista (interpretato magistralmente anche se...) ed un musicarello su Schubert con Al Bano. Eppure Pergolesi sarebbe un personaggio così romantico! E che dire di Carlo Gesualdo da Venosa?

gransole ha detto...

Ci sarebbe anche il mio film su Domenico Scarlatti ("Un gioco ardito"), diffuso nel 2007...
Dia un'occhiata su www.gransole.net

Cordialmente
Francesco Leprino