week-end dei Morti: parte 3

Requiem und Himmelstag. Questo il titolo di una serata particolare che ha avuto luogo nella Ruprechtskirche, la più antica di Vienna, fondendo la musica del Quartetto Wiener Melange e le riflessioni selezionate e lette dalla pastora della Lutherische Stadtkirche, Dr. Ines Knoll.

I commenti musicali della ricorrenza del 2 Novembre, evidentemente in comune con la chiesa protestante, sono stati il Quartetto n. 4 "Buczak" di Philip Glass e la trascrizione per quartetto d'archi del Requiem di W.A. Mozart fatta da Peter Lichtenthal. Sinceramente non sono rimasta positivamente colpita dal quartetto che, forse per la conformazione della chiesa, risultava spesso non affiatato o addirittura con errori d'intonazione dei singoli strumenti. L'interpretazione, al contrario, è stata interessante, molto dinamica e... romantica, anche in Mozart.




Purtroppo non sono riuscita a capire tutti testi associati, anche perché alcuni erano davvero complessi o poesie. L'ultimo brano era un commento sulle parole del Requiem aeternam, davvero bello, ma, da italiana e sostenitrice della pronuncia ecclesiastica del latino, sono rimasta allibita dall'inaspettata pronuncia "lukeat" di "luceat". Passi dover cantare "omnes ghentes", "Aghnus Dei", "in prinzipio", "dona nobis pazem" etc. etc. ma "lukeat" mi è risultato davvero indigesto, semmai mi aspettavo un "luzeat"! Mah! Mia ignoranza, probabilmente! Anche se, trattandosi di repertorio liturgico, sarebbe coerente usare la pronuncia ecclesiastica, o no?

2 commenti:

Unknown ha detto...

Hai ragione, dovrebbe essere "luzeat"!!!
Cmq la "Lectio Germanica" è molto antica ed era lo standard liturgico in quei paesi... siamo noi, a mio avviso, sbagliare usando la nostra pronuncia in Mozart ecc...

Lydia Blumentopf ha detto...

Infatti, la direttrice del coro luterano adotta questa regola: pronuncia liturgica (italiana) per autori dell'area cattolico-mediterranea, pronuncia scolastica (tedesca) per autori dell'area nordica. Ma Mozart sta nel mezzo ed era stato a Roma... chissà!