week-end dei Morti: parte 1

Sabato 30 ottobre autentico tuffo nel passato e nel mio Veneto grazie ad un concerto presso la Lutherische Stadtkirche con il coro ospite Ecclesia Nova da Verona e l'organista di origine vicentina Pier Damiano Peretti.

Il programma prevedeva brani all'organo, quali un capriccio di Frescobaldi, il Tema e Variazioni di M.E. Bossi e la Passacaglia BWV 582 di Bach, alternati a brani per coro a cappella o accompagnato all'organo, di autori antichi antichi come Victoria e Palestrina, romantici come Faurè e Mendelssohn e contemporanei (poco noti oltralpe) come Zardini e Molfino e Peretti stesso.
Ho assistito al concerto da un punto d'osservazione (ma non d'ascolto) privilegiato, visto che ho avuto l'onore di fare da registrante e girapagine al M.o Peretti, ormai da anni emigrato a Vienna ed insegnante presso la locale università musicale. Peretti è stato veramente fantastico! Pulizia e precisione erano associate a grande intelligenza e sensibilità nell'interpretazione dei brani, adattandoli all'occasione ed allo strumento, traducendoli in modo accativante a chi non li conosceva. Soprattutto è riuscito a trasformare in un piacevole e spettacolare pezzo da concerto quel Tema e Variazioni di Bossi che non sentivo dagli anni del conservatorio, ove era biascicato e massacrato dai diplomandi. Davvero bravo!
Il coro, vincitore del Festival della Coralità Veneta nel 2008, pur se a ranghi ridotti, è apparso smagliante. La direzione di Matteo Valbusa ha messo bene in luce la solida vocalità dei coristi. Secondo me, è mancata, però, la spontaneità o la passione nell'interpretazione, nell'associare un testo alla musica e nell'instaurare un dialogo con il pubblico. Pensavo fosse un'impressione, determinata dal fatto di ascoltare dalla cantoria un coro che cantava in abside, ma l'idea è stata confermata il lunedì, quando lo stesso coro ha animato la liturgia cattolica nella chiesa di St. Michael. In ogni caso, davvero bravi ed ammirevole la trasferta.

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