Di nuovo a Mechelen, di nuovo per un concerto di carillon, di nuovo nella chiesa Onze-Lieve-Vrouw-over-de-Dijle e di nuovo per sentire Tom Van Peer. Ma questa volta non da sola. Sabato scorso ero accompagnata da un amico geologo olandese in visita in città, due ragazze cinesi appassionate di musica ed un ragazzo rumeno che da poco ha cambiato vita trasferendosi in Belgio per lavoro. Un bel gruppetto eterogeneo, unito dall'amore per la buona musica e dalla curiosità per uno strumento non comune.
Tom Van Peer alla console del carillon di Sint Rombout |
Il concerto è stato magnifico. Il programma prevedeva musica da film, cosa che molti altri avrebbero trasformato in uno spettacolo pacchiano, invece Tom Van Peer non solo ha elaborato delle trascrizioni per carillon in forma di suite, con delle transizioni musicali tra un brano e l'altro, ma è riuscito a far cantare lo strumento come se fosse un pianoforte, mentre sappiamo bene quanto sia difficile anche solo suonare decentemente delle pesanti campane. Un musicista straordinario, che ogni volta compensa il disturbo del viaggio fino a Mechelen.
Stavolta nemmeno un diluvio ci ha fermati. Veramente la sottoscritta era pronta a rinuniciare, ma visto l'entusiasmo della comitiva non ho potuto tirarmi indietro. Abbiamo trovato riparo in uno spazio della parrocchia, che aveva anche allestito una sala con schermo per vedere in diretta il carillonista all'opera, ma l'acustica amplificata dal campanile non rendeva bene le sfumature sonore come si poteva, invece, apprezzare sostando sul portone dell'edificio, con l'orecchio teso all'esterno. Alla fine del concerto è spuntato pure il sole, per cui ci siamo goduti un giro turistico in città ed una meritata cioccolata calda (l'estate belga è già terminata, siamo in pieno autunno).