Lange Nacht der Kirchen... con gli orecchi altrui


Quest'anno, per la prima volta da tre anni a questa parte, non ho potuto assistere alla Lunga notte delle chiese a Vienna. Per fortuna ho ancora dei contatti laggiù, tra cui dei musicisti, per cui lascio a loro la parola.

Tour ed impressioni di Stefano Torchio.

"Quest'anno, il programma, "contenuto" in un libretto di 250 pagine, spaziava dai Concerti vocali di Musica medievale, al Gospel, dai Concerti d'Organo ai Wiener Hörner al Quartetto di Sassofoni... passando dalla sagra dove si mangia al "volo della colombina" in equilibrio su una fune dallo Steffl (torre) al Westwerk (ingresso) del Duomo.
Nonostante gli 8 - 9 °C e la pioggia che poi ha cominciato a cadere in questo 24 Maggio assolutamente viennese per questo, tra gli infiniti eventi che si presentavano, ho scelto e seguito un programma curioso, interessante, facile da raggiungere e da seguire:

h 17,45 - 18,00: Kirche S. Salvator: apertura delle celebrazioni con il suono delle 2 campanette (Fa 4 - La 4) che hanno lì... per la gioia di grandi e piccini! Al termine, piccolo rinfresco con cioccolatini al liquore e uno strano retro-gusto come di... insalata di krauti! 'Sti viennesi!

La facciata dell'organo Walcker della Votivkirche
(foto gentilmente concessa da S.T)
h 18,00: Kirche Maria am Gestade (splendida Chiesa gotica nel centro di Vienna): Vespri solenni dalla Pentecoste, cantati e con musiche per Tromba ed Organo... la gloria di G. F. Händel!

h 19,00: visita all'opificio dei lapicidi per la manutenzione del Duomo... lo sapevate? Tutte le decorazioni dello Stephansdom sono eseguite su pietra calcarea lavorata rigorosamente a mano a suon di martello e scalpello da artigiani anche molto giovani che seguono un formazione di 4 anni ed un apprendistato di 3 anni.

h 21,30: Votivkirche: Concerto del Coro "Coro siamo", veramente di buona qualità.

h 22,00: Votivkirche: visita al Grande Organo "Walcker" (Walcker, 1878 - 61/III/P 32', trasmissione interamente meccanica, consolle rivolta e pedaliera dritta e distesa... ma pedali abbastanza corti) sulla cantoria ed all'interno dello strumento, con dimostrazioni musicali.

h 23,00: Kirche Maria am Gestade (vedi sopra): concerto "gotico" con musiche di H. von Bingen e G. Dufay, veramente suggestivo ed affascinante."

Buona musica in un freddo sabato sera a Padova


Il Belgio è formalmente una nazione cattolica, come l'Austria, e non avendo la necessità di aumentare i giorni lavorativi come in Italia l'Ascensione è rimasta esattamente 40 giorni dopo Pasqua, ossia giovedì scorso. La parte fiamminga ha addirittura istituzionalizzato il ponte del venerdì, così eccomi a Padova per una breve vacanza... e per sentire un interessante concerto di un amico, anche lui di passaggio da casa da Vienna grazie alla festività religiosa.

l'interno della chiesa
Il concerto si è svolto sabato nella cornice della chiesa di Santa Caterina a Padova, che custodisce le spoglie di Tartini. Il tema del concerto era la devozione mariana nel 500 e 600 e comprendeva brani cantati dall'ensemble Arcantus alternati a versetti del Magnificat e composizioni in tema eseguite all'organo dal pluridiplomato Stefano M. Torchio. L'organo non era una novità per me, avendovi ascoltato più di un concerto ed avendolo anche provato di sfuggita; ha mantenuto una bella sonorità, nonostante i vari rimaneggiamenti, perfetta per la musica italiana. Il medesimo concerto è stato ripetuto la domenica seguente con altro organista nella chiesa di San Trovaso a Venezia.

Ho apprezzato molto la scelta del programma. L'esecuzione di Stefano Torchio è stata impeccabile, chiara, con i registri giusti. Recentemente ho sentito musica della stessa epoca eseguita a Bruxelles ed oltre le riserve sullo strumento anche la differenza di stile mi fa preferire la versione patavina. In particolare per la chiarezza espositiva che permette di seguire la polifonia di Frescobaldi. Ovviamente ne ho parlato con l'esecutore e ci trovavamo d'accordo nel non prendere per oro colato quello che la "scuola" del momento impone, ma di avere un atteggiamento critico e costruttivo verso lo spartito. Non entro nei dettagli, però a mio parere, e ribadisco MIO parere, gli estremismi e le semplificazioni sono privi di logica. Se risalissimo alle fonti (es. Diruta), la descrizione del "legato" e le diteggiature del tempo potrebbero dare un'idea che è comunque lontana dalla tecnica strumentale successiva, ma in ogni caso, come già detto svariate volte, la prassi esecutiva può aver senso come ricerca storica ma non in concerto, ove il modo di sentire del pubblico è cambiato rispetto all'epoca cui si fa riferimento ed il fine principale è comunicare qualcosa. Se non capisco la polifonia, questo qualcosa mi è arrivato traviato o in modo parziale, quindi qualcosa è sbagliato. In questo caso la trasmissione e pure l'interpretazione del testo sono arrivate perfettamente, almeno alla sottoscritta, pur ammettendo che il mio giudizio possa essere fortemente di parte.

foto dal loro sito
L'ensemble vocale merita una menzione speciale per l'attenzione all'intonazione, alla pronuncia (liturgica, non scolastica, finalmente!) ed al senso di brani non facili da eseguire ma anche da ascoltare. La passione riversata nella ricerca, non solo nell'esecuzione, è davvero encomiabile. Gli interpreti hanno tutti curricula di tutto rispetto, nulla è improvvisato. Da profana sono rimasta un po' perplessa solamente sull'emissione della voce. Ovviamente parliamo di voci pulite, pure, non alterate da "romantici" vibrati lirici, ma che talvolta sembravano "ingolarsi", perdendo gli armonici e cambiando timbro. Il dubbio se sia una precisa scelta stilistica oppure un piccolo incidente temporaneo (raffreddori e sinusiti sono sempre in agguato, specialmente col clima di questi giorni) mi è rimasto ed essendo ignorante in materia mi astengo da ogni giudizio. Ciò non toglie che la dimensione intima del concerto e la qualità dell'esecuzione siano stati gradevolissimi. Mi dispiace non aver conosciuto questo ensemble mentre ero ancora a Vienna, perché mi sarebbe piaciuto poterlo riascoltare spesso dal vivo.

Peccato per il poco pubblico, prevalentemente composto da musicisti e conoscenti. Non si poteva aspettare di più per un sabato sera in centro a Padova, quindi un plauso a chi ha preferito una fredda chiesetta del centro invece di uno spritz con gli amici.