Die Stille vor Bach

Questo è il titolo, tradotto in Italiano suona come "il silenzio prima di Bach", di un film su J. S. Bach del regista spagnolo Pere Portabella, presentato alla Mostra del Cinema di Venezia nel 2007, ma mai distribuito nelle sale italiane, a quanto ne so. Perché? Forse non è stato ancora doppiato in italiano o forse non è abbastanza commerciale per il pubblico italiano. Probabilmente non lo vedremo mai e questo è un vero peccato!



In questo film, Bach è interpretato da
Christian Brembeck, un organista e clavicembalista tedesco. Da quanto ho potuto arguire dalle poche sequanze visibili su You Tube, il film narra degli anni di Lipsia di Bach, della sua riscoperta nel XIX secolo e della sua musica ai nostri giorni. Ho particolarmente apprezzato due sequenze. La prima mostra 20 violoncellisti che suonano assieme il Preludio dalla I suite per violoncello (BWV1007) in un treno della metropolitana vuoto. Scena bellissima a mio parere, perché mostra come la musica di Bach sia fuori dal tempo: risulta moderna pur avendo quasi 4 secoli. La seconda ritrae Bach mentre spiega ad uno dei suoi figli l'importanza del senso armonico nell'esecuzione di un preludio apparentemente semplice e puramente virtuosistico.



Anche in queste poche scene, però, ho notato alcuni difetti, forse dovuti al budget ridotto o forse precise scelte stilistiche del regista. La
parrucca usata da Brembeck è evidentemente sintetica, inoltre non riesco ad immaginare Bach trasandato e semi-vestito in casa, con la camicia parte fuori dai pantaloni. Inoltre, non ho capito il senso del titolo, ma questo perché non ho visto l'intero film. Forse che Portabella considera silenzio tutta la musica precedente a Bach? Se la mettiamo in questi termini anche la successiva non è paragonabile.

Sinceramente non amo molto l'interpretazione della musica di Bach da parte di Brembeck, di cui ho anche un cd giovanile inciso in tempi non sospetti, perché sempre troppo veloce, ma la sua rappresentazione scenica è non solo credibile (non sospettavo di lui queste doti di attore) ma quasi adorabile, rendendo "il vecchio parruccone" pure affascinante. Ma queste sono le parole di una perdutamente innamorata di Bach...





In attesa di vedere il film in Italia, manteniamo un religioso silenzio... prima della musica di Bach!

Goodbye Harpsichord!

Questo è il titolo di un articolo pubblicato recentemente sull'Espresso, celebre settimanale italiano, a proposito della sostituzione del "filologico" clavicembalo, con un moderno pianoforte Steinway da parte della celebre e brava pianista canadese Angela Hewitt, famosa per le sue interpretazione bachiane, in un concerto in cui ha diretto il Bach Collegium Stuttgart in una originale interpretazione dei Concerti Brandeburghesi. Sicuramente non è stata la prima a fare ciò, ricordiamo ad esempio le versioni dei concerti per cembalo ed orchestra incise dal sul conterraneo Glenn Gould.

Citando l'articolo, la Hewitt non cerca d'imitare il suono del clavocembalo al pianoforte, come insegnato a tutti gli studenti di pianoforte nei nostri conservatori, ma sfrutta il pianoforte nella sua interezza. Secondo l'autore dell'articolo,
Giovanni Carli Ballola, questo non vuole essere una salto nel recente passato, in cui Busoni o Casella suonavano il pianoforte perché non conoscevano o non avevano altro, ma, al contrario, usare il pianoforte al posto del clavicembalo rappresenta un'evoluzione rispetto alla sterile filologia.

Ovviamente sono pienamente d'accordo. Dubbi? Sicuramente è utile ed importante conoscere ed imparare come Bach suonava e cercare di riprodurre quello che probabilmente hanno sentito i suoi contemporanei... ma ... il grande pubblico non così colto potrebbe non apprezzare la bellezza della sua musica con spenti clavicembali e liuti, rozzi strumenti ad arco, corni stonati ed organi rauchi. Se già risultava ostico qualche decennio fa riconoscere il noto Bach nelle esecuzioni di Glenn Gould, ora è quasi impossibile, grazie ai nostri orecchi cariati da restrittive regole della "filologia": tutto staccato o separato, no cambi di tempo (nel senso di rubato), no uso di pollici o di tacchi (per gli organisti), etc. Sinceramente non credo che nel Barocco usassero il metronomo, inventato qualche secolo dopo, o che non si facessero trasportare dalla bellezza di un frase musicale, riducendo il tutto ad una mera e fredda perfezione. Oltretutto non capisco perché questo concetto venga applicato quasi esclusivamente alla musica strumentale e molto meno al canto, in cui, invece, si rivalutano la musicalità
delle frasi e la correlazione testo-musica, pur se con una tecnica non "lirica".

In definitiva sono felice per questo ritorno all'uso di strumenti moderni per la musica antica. Che non implica la distruzione degli strumenti storici o la cancellazione degli studi in corso su come si suonava e si sentiva nei secoli passati. Viviamo nel III millennio, possiamo fare il giro del mondo in meno di 80 ore, siamo andati sulla Luna... e condanniamo o proibiamo l'uso di strumenti attuali per la musica dei nostri antenati? Allora dovremmo riprendere la partica dei castrati per eseguire le opere di Händel? Nel frattempo anche la nostra percezione della musica è cambiata, non sentiremo mai come un nobile del 1700! Allora perché non far apprezzare la bella musica con ogni mezzo? Le suite per violoncello di Bach sono sublimi anche con la chitarra elettrica, come i corali per organo cantati dai Swingle Singers, a maggior ragione se eseguiti con intelligenza con un moderno violoncello e con grandi organi elettrici rispettivamente.

Being polite on You Tube

I like You Tube as a media for sharing music, TV programs, topic moments of our life and all our exhibitionism suggests. In particular, thanks to You Tube, I have re-discovered Karl Richter and his great power in conducting and playing Bach’s music. I appreciate Karl Richter because I agree most of his opinions, because he has ideally introduced me to the organ music (it was seeing a his video, when I was only 6, that I decided to study organ) and because his revolutionary interpretation with respect to the romantic tradition has an historical meaning. At least for the latter reason, I think that we all must give respect to him and to his memory.
About a month ago I watched a video posted by a young organist as me about a hypothetic competition/comparison among Karl Richter, Marie Claire Alain and Ton Koopman, all playing the Prelude in A minor BWV 543. Never do this kind of things, please. How can you compare three different eras? It is obvious that each of them is son of his/her age! In any case, many people from the entire world have commented the video. The most of not-Italians and generally also not-organists prefers the Richter’s interpretation, but many young philological organists prefer Koopman’s performance. Right! Anybody has the own preference... as old Latins said de gustibus non est disputandum! BUT!!! An Italian commenter has written some very offensive sentences about Richter’s life. It is typically italian to attack the private or political life when you don’t know how to destroy a rival. I understand the musical and historical reasons and also the simple feelings but not those non-sense offensive sentences.
Going beyond this kind of stupid and without any value reproaches, I think that we need a chairman also on You Tube, who selects the bad or useless comments and drives discussion on musical topics, if the video treats of music. Otherwise, also self-control could be very useful, remember: don’t write about other persons what you would never read about you! And bring respect to older, dead or universally recognized as maestro performers!

the wedge

Why 'the wedge'? The name comes from the famous Bach fugue in E minor BWV548, which I consider the first dodecaphonic series, about three and half centuries before its invention! The wedge is also a piece of material, such as metal or wood, thick at one edge and tapered to a thin edge at the other for insertion in a narrow crevice, used for splitting, tightening, securing, or levering. Although the wedge is an useful and easy-to-use tool, I'll use this blog for articulated and changeable outpourings... with similar characteristics as the fugue in the title. Note that English is not my native language, but I use it to share my opinions with a wider community, so, forgive my mistakes, please. Have a nice reading of my next posts!

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