Anche quest'anno abbiamo eseguito la cantata BWV 61 "Nun komm der Heiden Heiland" durante il culto della prima domenica di Avvento nella Lutherische Stadtkirche. Stessa musica ma molte cose sono cambiate rispetto l'anno scorso: almeno metà coro è rinnovato, l'ensemble orchestrale ed i solisti completamente diversi, abbiamo cantato davanti all'altare ed accompagnati dal clavicembalo. Il tutto sempre diretto da Erzsebet Windhager-Gered.
la nostra direttrice |
Anche se all'inizio pensavo e sentivo che questa edizione sarebbe stata peggiore dell'anno scorso, o che almeno io l'avrei percepita tale dopo aver superato l'entusiasmo per la novità, il risultato finale mi è sembrato egualmente interessante. Dopo l'iniziale spaesamento, l'ensemble orchestrale (violino, due viole, violoncello e basso continuo al cembalo) si è fuso discretamente, menzione speciale per il violoncellista, semplicemente perfetto, ed il b.c., al suo debutto in questo compito e che si è adattato alle esigenti richieste di Erzsebet (pure lei clavicembalista, non è facile entrare nella testa di un altro!). Il coro se l'è cavata egregiamente, secondo me, nonostante due sole aggiunte esterne, un tenore ed un contralto. I solisti a metà, nel senso che il tenore Stephan Su era insicuro nella parte e nell'emissione di voce, oltre a non dare alcuna importanza al testo, il basso-baritono Ernst Istler questa volta ha dato l'impressione di volersi levare il pensiero prima possibile, mentre l'anno scorso mi commosse profondamente il suo recitativo, il soprano Imola Kocsis è stata la vera sorpresa, bella voce ed interpretazione fresca e sentita, nonostante praticamente non parli tedesco.
l'ensemble orchestrale |
Chissà se l'anno prossimo sarò ancora qui per prendere nuovamente parte a questo rito della cantata di Bach per la prima d'avvento. Resta sempre una magnifica esperienza, un ritorno al mondo musicale professionale ed una intima commozione, che non è mancata neppure alla seconda edizione.
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